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SIKASSO

Chiamata la capitale del Kénédougou, questa terza regione del paese è la più propizia per l’agricoltura, grazie all’abbondanza delle piogge. Ciò spiega la sempre grande disponibilità di frutti e di altri prodotti agricoli freschi, da cui il suo nome: Kénédougou (città delle verdure). La regione è abitata in gran parte dai sénoufos, miankas bambaras etc…

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Bougoula, a 6 kmda Sikasso, villaggio creato da Mansa Daoula che ne fece la sua capitale. Egli fece costruire 9 piccole capanne dove trascorreva la stagione delle piogge. Di queste ne sono rimaste solamente tre. Nella prima il re riceveva i suoi sudditi e i suoi ospiti, la seconda serviva come residenza privata, la terza dove venivano racchiuse le armi del sovrano (lance con la lama avvelenata e asce di guerra).

La Collina sacra, rifugio di un boa, protettore di Sikasso. Su questa collina Tiéba fece costruire un edificio disposto su più piani adibito agli ospiti, ma in realtà gli serviva soprattutto per sorvegliare la regione. Tale edificio è stato demolito e sostituito da una pista da ballo.

Le Tata (le mura), fortificazione fatta costruire da Tiéba verso il 1880 per scoraggiare gli assalti dei nemici. Le Tata esterne misuravano 9 km. Sono rimaste solamente le fondazioni, costituite da enormi massi laterizi e pietra, larghe alla base 6 m. le mura erano protette dall’esterno da profonde trincee e dall’interno da una serie di camminamenti posti ad una altezza di 4 metri. Cinque porte la chiudono: una a nord, due a ovest e una a sud. All’interno di queste prime cinta, ne sorgono delle seconde che circondano e isolano i quartieri dei mercanti. Ciascun capo che conquistò e si stabilì in questa struttura si faceva edificare le propria dimora all’interno di una terza cinta di mura e, per ultime si trovano le mura che circondano la dimora reale: il Dionfooutou. Così ben protetta, Sikasso ha resistito alla maggior parte degli assedi, tra i più famosi quello di Almamy Samory che durò cinque mesi.

Le grotte di Missirikoro, a 11 km da Sikasso. Secondo la leggenda, la falesia è nata dalla contesa tra 2 villaggi per ottenere la proprietà della terra. Ciascun villaggio poteva esprimere il desiderio che quel luogo si trasformasse in ciò che desiderava di più, un villaggio desiderava un mare, l’altro una falesia. Alla fine si originò una falesia, con sulla cima una moschea all’interno della quale i viaggiatore potevano trovare cibo e la forza per distruggere il male.

I pesci sacri di Kébéni. In un piccolo “mare”situato sulla collina (Fakokoulou) che sovrasta il villaggio di Kébéni, si trovano i pesci sacri legati alla storia di questo villaggio. Un tempo, questi pesci furono oggetto di sacrifici e rituali che sono spariti piano piano. Le persone si avvicinavano a questo mare per formulare i propri desideri; se questi fossero stati esauditi, i pesci mangiavano il cibo che gli era stato gettato, nel caso contrario, non manifestavano alcun interesse.



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Bougouni
Lungo la strada che porta a Dogo e Diban proseguendo verso Baoulé, nei pressi della frontiera con la Guinea, si possono osservare delle caverne risalenti all’epoca preistorica.

Festa del diavolo a Diban

E’ una festa che si svolge ogni 7 anni per la commemorazione delle mani degli antenati e per assicurarsi i raccolti. Essa ha luogo durante l’inizio della stagione delle piogge. Durante le manifestazioni, chi non è stato iniziato deve rimanere senza parlare, all’interno della sua casa. In Diban vengono organizzate numerose e differenti manifestazioni che sono l’occasione per riunire i bambini del villaggio, di celebrare matrimoni e di trasmettere le tradizioni. Queste manifestazioni sono conosciute con il nome di "Duguson".