______________________ L'ECONOMIA

L'economia del Mali dipende principalmente dal settore primario (agricoltura, allevamento, pesca), che occupa l'80% della forza lavoro del Paese.

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AGRICOLTURA
E’ sempre più meccanizzata con l'uso di fertilizzanti e pesticidi per garantire l’autosufficienza alimentare. La produzione è basata su cereali, che costituiscono la maggior parte degli alimenti in Mali: miglio, sorgo, riso, mais, Acha, frumento. A questi si aggiungono: patate, patate dolci, manioca.
La produzione di frutta e verdura è in crescita tanto che il Mali ha iniziato l’esportazione di banane, mango e arance per l'Europa e il golfo arabo. Gli ortaggi vengono prodotti e consumati sia in aree urbane che suburbane.
Le colture industriali, che sono le materie prime dell'industria del Mali, occupano un posto preminente nella politica agricola del paese. Con 500.000 tonnellate di cotone nel 1998, il Mali si è piazzato al secondo posto tra i produttori di cotone in Africa, dopo l'Egitto. Gran parte di questo cotone è venduto negli Stati Uniti, Canada, Unione Europea, Cina, Giappone e Sud Africa. Al fine di fare del Mali il granaio dell'Africa occidentale, sono stati creati molti istituti di ricerca per l’agricoltura, come l'Istituto d'Economia Rurale (IER), gli uffici responsabili della supervisione e divulgazione delle moderne tecniche di produzione, la Societàdel Mali per lo sviluppo del Tessile (CMD); l'Office du Niger (ON), l’Azienda di Stato per la produzione di riso irrigato, l’Operazione Haute Vallée du Niger (OHVN), in particolare per il tabacco, cotone e altre colture alimentari, gli Uffici per il riso di Segou (ORS) e Mopti (ORM) e le società di costruzione di materiali agricoli.
Attualmente, la distribuzione di sementi di migliore qualità, la meccanizzazione e la formazione di imprese agro-rurali, hanno aumentato la produttività e la produzione.

ALLEVAMENTO
Il Mali occupa il 1° posto in Africa occidentale per numero di capi di bestiame.
Ci sono oltre 7 milioni di bovini, più di 6 milioni di pecore, 9 milioni di capre e 300.000 cammelli.

Si tratta di un allevamento estensivo praticato dai Fulani e i nomadi Tuareg, le mandrie si muovono dalle zone allagate verso aree asciutte durante la stagione delle piogge (giugno-ottobre) e il contrario durante la stagione secca (novembre-maggio), quando il letto dei corsi d'acqua garantiscono aree di pascolo.

PESCA
La pesca è praticata soprattutto dai Bozo e i Somono tradizionalmente considerati maestri delle acque. Più di 15.000 tonnellate di pesce affumicato o essiccato vengono venduti ogni anno. Oltre il 90% delle catture vengono effettuate nelle acque del delta interno del Niger.

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INDUSTRIA
Il Mali sta ora cercando di sviluppare il settore industriale orientandosi sulla ricerca e lo sfruttamento delle risorse minerarie, oltre che sulla lavorazione dei prodotti agricoli.
Per far fronte alla domanda di un settore in crescita come quello industriale è necessario aumentare la produzione di energia, che attualmente risulta insufficente.

Tuttavia il Mali non è privo di punti di forza: la gestione delle acque dei fiumi per la produzione dei centrali idroelettriche e lo sfruttamento del sole per centrali fotovoltaiche, rappresentano risorse di grande importanza e potenzialità.
Nel campo delle risorse minerali, diversi studi compiuti da parte di imprese statali e private hanno fornito importanti indicazioni: ferro nel sud di Kita, bauxite, rame, manganese sul Mandingo, tracce di petrolio e uranio sono segnalati nel nord e nell’ovest. Il Mali è il 3° paese in Africa per la produzione di oro, dopo Sud Africa e Ghana.
In assenza di un vero e proprio settore industriale, la produzione in Mali si basa sulla trasformazione dei prodotti agricoli: biscotti, pasta, dolciumi, conserve, birra, prodotti da forno, olio, zucchero, latte, fabbrica tessile e del tabacco. Tutte le imprese industriali sono private, miste o in via di privatizzazione, in Mali è in vigore un sistema economico di tipo liberale dal 1980.




STORIA  
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GEOGRAFIA  
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ECONOMIA
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NATURA
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CULTURA
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ARTE E ARTIGIANATO
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LUOGHI DI INTERESSE

 

IL TURISMO E L'ARTIGIANATO sono attualmente i punti di forza del Mali. Tre luoghi di interesse (Djenne - Paesi Dogon - Timbuktu) sono classificati Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO. Grazie a questo titolo esse beneficiano dell'attenzione del governo del Mali, delle agenzie multilaterali e bilaterali nell'ambito della gestione e della promozione.

Il crescente afflusso turistico a questi siti Patrimonio Mondiale ha incoraggiato e incentivato lo sviluppo del settore dell’artigianato, che stava vivendo un periodo di declino. Oggi, grazie al turismo, la grande creatività che caratterizza l’arte del Mali si sta facendo conoscere e si sta diffondendo il tutto il mondo: Bogolan, la tintura, prodotti di cotone, scarpe e gioielli sono venduti in ogni continente.

Numerosi artisti attraverso la musica (Ali Farka Toure, Salif Keita), il cinema (Souleymane Cissé, Cheick Oumar Sissoko), la pittura (Ismaila Diabaté) sono diventati gli ambasciatori del Mali nel mondo.

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