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ENERGIA DALLE PIANTE
La Jatropha
curcas è
una pianta tropicale che riesce a crescere in terreni semi-aridi e in
presenza di scarse precipitazioni (600 mm/anno). Le sue caratteristiche
la rendono spesso impiegata in progetti di lotta alla desertificazione
e all'erosione. I frutti della Jatropha non
sono commestibili per
l'uomo e per gli animali: per questo nei villaggi la pianta
è
spesso coltivata intorno ai campi come siepi di difesa per proteggere
le colture dagli animali.
Spremendo
i semi di jatropha, si ricava un olio che - dopo un semplice filtraggio
- può essere usato nei motori diesel come biocarburante, con
un
impatto zero in termini di emissioni di anidride carbonica.
Per
sperimentare questa coltivazione abbiamo acquistato un terreno vicino a
Kati, un terreno particolarmente roccioso, non adatto allo sfruttamento
agricolo... e ci stiamo provando.
Prima operazione
è stata
quella di raccogliere i semi di Jatropha e creare un piccolo vivaio per
la nascita delle piantine...
Durante
la stagione delle piogge le piantine sono state messe a dimora...
l'unico problema è che quest'anno ha piovuto veramente
poco... stiamo
quindi innaffiando tre volte la settimana... speriamo!
Purtroppo
però quello della poca pioggia è un problema non
solo per la nostra
Jatropha, ma soprattutto per i raccolti di riso e miglio che risultano
insufficenti a soddisfare il fabbisogno alimentare del prossimo anno...
NOVITA' DAL CANTIERE
Le
piantine stanno crescendo ed è arrivato il momento di
trovare una persona che se ne prenda cura:
nei
prossimi giorni verrà scavato un pozzo (grazie all'aiuto di
Solo
e Ousmane) verranno fabbricati i mattoni di fango (banko) e
verrà costruita la casa che ospiterà la famiglia
del
custode...
I LAVORI PER IL POZZO SONO
GIA' INIZIATI E ULTIMATI...
ANCHE I MATTONI SONO
PRONTI...
I VANTAGGI DELLA
COLTIVAZIONE DI JATROPHA
CRESCE
SU TERRENI ARIDI
non
"ruba" terreno ad altri tipi di coltivazioni, e non
richiede utilizzo di fertilizzanti o concimi chimici; addirittura
sembra che la sua coltivazione su terreni aridi li trasformi in terreni
parzialmente coltivabili anche per altre colture;
IL FRUTTO E' DI PER SE
TOSSICO
il suo utilizzo come combustibile non sotrrae
risorse
alimentari e non comporta quindi un aumento del loro prezzo; inoltre
per questo motivo la pianta non è soggetta all'attacco di
parassiti, e non richiede l'utilizzo di pesticidi;
IL SUO RENDIMENTO E'
BUONO
ca. 1500-1900 litri per ettaro per
anno, contro i 450 l/ha/a della soja, i 950 l/ha/a del girasole e
i 1200 l/ha/a della colza (ma molto meno, ad esempio dei 7000 l/ha/a
dell'olio di palma); il sito web del progetto
a Mbinga (in Tanzania) riporta in realtà 700
l/ha/a;
DIVERSE POSSIBILITA'
DI UTILIZZO
oltre
all'utilizzo come biocarburante (ad esempio, per far funzionare veicoli
in dotazione al villaggio, o piccoli generatori per azionare pompe o
altro eventuale macchinario), l'olio ricavato dai semi della pianta
può essere utilizzato per fare sapone o come combustibile
per le
lampade; le foglie vengono inoltre giàutilizzate per fare
decotti medicinali (tutti prodotti che si possono vendere, sia a
livello locale come pure attraverso i canali del commercio equo);
inoltre è stato dimostrato che la linfa ha
proprietà
antibiotiche contro diversi batteri; infine, il residuo della
spremitura dei noccioli può essere utilizzato come
lubrificante
naturale.