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BAMAKO - LA CAPITALE
Il suo nome deriva dall’espressione in lingua Barbara “Bama-Ko” letteralmente “riva dei coccodrilli” poiché la città si sviluppa lungo il fiume Niger che in passato, in questa zona, era densamente popolato da questi rettili acquatici. I primi abitanti furono i pescatori Somono; in seguito, la fertilità delle terre e l’abbondanza d’acqua, consentirono l’istallazione di agricoltori Barbara. Oggi il piccolo villaggio di poche centinaia di abitanti del secolo scorso, è divenuto una città che si estende per oltre 40 chilometri e ha più di un milione di abitanti. |
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Tutta
la città brulica
di una attività frenetica e, sin dalle prime luci
dell’alba, gli innumerevoli
negozi e mercati si animano di un incessante e gioioso
“chiacchiericcio”. Tutto
si svolge per strada, dalla riparazione dei camion alla tessitura,
oltre che
naturalmente l’attività commerciale, infatti il
“Faire du Marche” è
l’attività
preferita dai Maliani, che per le loro doti mercantili sono conosciuti
in tutta
l’Africa. |
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SEGOU - LA CITTA' DEI BALANZAN
Si dice che: “dei quattromilaquattrocento tronchi di Balanzan, un solo tronco ha una gobba nel legno, ma persino i nativi ignorano dove si trovi”; ciò vuole rappresentare l’immagine di Ségou e vuole raffigurare la profondità d’animo dei suoi abitanti, depositari di una delle più antiche storie dell’Africa Occidentale. |
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Capitale
dell’antico Regno Bambara, fondata nel 1852 ad opera di
Kaladian Coulibaly,
Ségou si estende sulle
rive del fiume Niger a 220 km da
Bamako.
Questa città possiede un incredibile fascino che vale la pena di scoprire: lungo le rive del fiume Niger si può godere di meravigliosi panorami e osservare il via e vai delle pinasse dei pescatori Boso e le barche cariche di merci e passeggeri provenienti da Timbuctu, dalla provincia di Mopti e da Koulikoro. |
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DJENNE' E LA SUA MOSCHEA
Djenné, situata nel cuore del delta interno del fiume Niger, la città appare come un’isola che emerge dalle acque del fiume. |
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La Moschea costruita nel 1907 sulle rovine dell’antica moschea, fu distrutta e ricostruita più volte. I quattro minareti della moschea sono orientati in direzione dei quattro punti cardinali. La facciata principale è costituita da tre torri, separate l’una dall’altra da 5 colonne in terra battuta. 100 pilastri riuniti tra loro da volte parallele, sorreggono l’intera struttura. Questa importante costruzione, rappresenta il simbolo dell’architettura sudanese che ha ispirato lo stile delle costruzioni urbane di tutto il sahel. Lo stile architettonico si è conservato in tutto il nord del Mali, soprattutto lungo il fiume Niger: Koulenzé, Konna, Korienzé,l Kotoka ne costituiscono gli esempi migliori. |
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MOPTI E IL SUO PORTO
Mopti è situata sul delta interno del fiume Niger dove quest’ultimo riceve le acque del suo maggiore affluente, il Bani. Qui tutto indica la forte relazione che da secoli esiste tra l’acqua e le attività umane. Dal suo porto le imbarcazioni collegano via fiume regioni che altrimenti sarebbero completamente inaccessibili per buona parte dell’anno |
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Nel suo mercato, brulicante e carico di odori, si assiste all’arrivo incessante di enormi piroghe che si riempiono o si svuotano dei loro carichi di merce e di gente, il tutto in un’ atmosfera tanto frenetica da far girare la testa. |
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I PAESI DOGON
I dogon si rifugiarono nella regione montuosa di Bandiagara intorno al XII secolo per sfuggire alle persecuzioni islamiche. L’eccezionale
isolamento ha permesso
alle loro tradizioni e alla loro religione animista di arrivare fino ai
giorni
nostri.
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Una volta discesa la Falesia che qui precipita direttamente sulla piana sabbiosa del “Seno Gondo” appare uno degli spettacoli più grandiosi di tutta l’Africa, lungo le pareti si trovano arroccate innumerevoli abitazioni e in alto si possono osservare le grotte e le abitazioni dei Tellem, gli antichi abitanti di questa regione scacciati a loro volta dai Dogon. Le
abitazioni di questo
misterioso popolo che si trovano anche a parecchie centinaia di metri
dal suolo
vengono oggi usate dai Dogon come sepolcri e per custodire i
“preziosi”
feticci. |
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TOMBOUCTOU LA MISTERIOSA
Timbuctù la mitica “regina delle sabbie, per secoli centro carovaniero e città faro nella cultura del medioevo. Tra le sue case costruite in adòbe e calcare si può ancora scorgere l’aspetto fiero di questa città oramai dimenticata tra le sabbie del Sahara e il vicino fiume Niger. |
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Timbuctù
evoca ancora oggi il miraggio di un tempo in cui le più
grandi ricchezze
transitavano e si scambiavano in questa città, epoca in cui
le carovane
portavano ricchezza e cultura Fondata
nel 1100 dai
tuareg, fu luogo nel quale vi costruirono un pozzo che diedero in
custudia ad
una vecchia chiamata Bouctou, da qui il nome della città,
Tombouctou. |